Un angolo di paradiso che si affaccia su un mare “miracoloso”, per dirla con le parole di Fabrizio De André. È qui, nel cuore della Costa Smeralda, che una villa nata negli anni ’90 torna a vivere con nuova forza espressiva. Un progetto che non si limita a ristrutturare, ma che reinterpreta il paesaggio circostante trasformandolo in architettura: un microcosmo privato dove mare, cielo e giardino si intrecciano fino a diventare un tutt’uno.

L’architettura come paesaggio
L’intervento dell’architetto Efisio Onali, insieme al suo team, ha avuto un obiettivo chiaro: ricreare un paesaggio marino, con dune, rocce e spazi che dialogano con la natura. La villa occupa un intero promontorio affacciato sul golfo di Porto Cervo e si sviluppa come un susseguirsi di volumi in granito che emergono dal terreno come se fossero parte integrante del paesaggio.
La piscina panoramica rappresenta il fulcro dell’intera composizione. Non è solo un bacino d’acqua, ma un vero omaggio al mare della Sardegna: cascate, idromassaggi e spiaggette artificiali si alternano a rocce originali dell’isola, restituendo l’impressione di trovarsi in una laguna naturale sospesa sul Mediterraneo.

Un omaggio alla storia della Costa Smeralda
Il progetto si inserisce in un solco tracciato oltre sessant’anni fa dai grandi maestri che hanno reso la Costa Smeralda un laboratorio di architettura mediterranea. Dalle ville di Marco Zanuso ad Arzachena alle residenze scultoree di Cini Boeri alla Maddalena, fino alla cupola di Dante Bini e Michelangelo Antonioni, l’intera area ha sempre rappresentato un punto d’incontro tra sperimentazione e tradizione.
Questa villa raccoglie quell’eredità, reinterpretandola in chiave contemporanea. L’uso della pietra grezza a vista, dei pavimenti in granito e dei muretti a secco dialoga con soluzioni più moderne, come le finestre dalle forme irregolari che incorniciano scorci diversi a seconda della prospettiva, o la scala bianca che diventa quasi un elemento scultoreo.

Un giardino che diventa esperienza sensoriale
Intorno alla villa si estende un giardino di numerosi ettari, vero e proprio prolungamento della casa. Un orto botanico, piante aromatiche, sentieri che si snodano tra rocce e profumi mediterranei accompagnano l’ospite in un percorso che cambia con il passare delle stagioni.

Ci sono angoli intimi che sembrano quadri impressionisti, come lo specchio d’acqua irregolare che riflette rocce e fiori, e spazi conviviali come la veranda esterna, protetta dal tipico cannicciato sardo, con un grande tavolo in legno e sedie firmate Paola Lenti.

Gli interni: eleganza e leggerezza
Dentro la villa, la scelta è stata quella di adottare una palette neutra, ispirata alle cromie della terra e delle rocce. Ogni spazio è studiato per mantenere un dialogo diretto con il mare, visibile attraverso ampie aperture.
Il living si caratterizza per un divano angolare realizzato da Cloto Arredamenti di Olbia e un coffee table artigianale prodotto sull’isola. La cucina, firmata Pignatti Interiors, è un insieme di leggerezza e solidità: ante laccate color crema e un piano in Pietra di Orosei fornito da SIBA Marmi di Arzachena.



Nella suite padronale il legno e i tessuti neutri lasciano spazio a una terrazza privata con arredi outdoor di Paola Lenti. Anche il bagno padronale racconta la stessa filosofia: superfici in travertino e granito, una vasca organica scavata nella muratura e la lampada Glo-Ball di Flos a illuminare l’ambiente con discrezione.

Segreti architettonici e sorprese nascoste
La villa è disseminata di dettagli inattesi: dalla doccia esterna che lascia filtrare il verde attraverso un oblò, alla sala TV collocata al piano inferiore con vista sull’interno della piscina. C’è persino una cantina dei vini scavata direttamente nella roccia. Ogni ambiente è pensato per sorprendere, per rivelarsi solo a chi lo vive quotidianamente.


Tecnologia e sostenibilità
Nonostante il suo carattere raffinato e contemplativo, la villa è progettata per essere vissuta tutto l’anno. Sistemi di recupero delle acque e di produzione di energia solare riducono l’impatto ambientale. Materiali locali come granito San Giacomo, marmo di Orosei, calci naturali, legno e canne sono stati reinterpretati in chiave moderna, rispettando il principio di sostenibilità.
«Il sole e il vento – racconta l’architetto – diventano strumenti di progettazione che influenzano l’orientamento e i materiali scelti, sempre con lo sguardo rivolto verso il panorama.»

Un orizzonte che non finisce mai
La posizione elevata della villa regala una vista a 360° sul Golfo di Porto Cervo. La macchia mediterranea sembra tuffarsi nel mare, mentre la piscina organica asseconda l’andamento naturale del terreno.
La sensazione, entrando e vivendo questi spazi, è quella di trovarsi in un luogo sospeso, dove natura e architettura non si oppongono ma si fondono. Un rifugio contemporaneo che celebra la Sardegna in ogni dettaglio, trasformandosi in simbolo di eleganza, innovazione e rispetto per il territorio.


Tutte le foto sono state scattate da Edi Solari per AD Italia.