Nel profondo sud della Sicilia, ci sono luoghi che si limitano a custodire le memorie e altri che giocano a rinnovarla. Immerso nella campagna tra Avola e Noto, l’Hotel Braccialieri abbraccia una scuola di pensiero che sostiene l’approccio trasformativo e sfida i cliché e proponendo una Sicilia contemporanea, intima e ironica. Niente carretti variopinti, di teste di moro neanche l’ombra. Per gli occhi solo gerani in fiore, arance, cementine multicolor, geometrie pop che raccontano un’isola nuova senza rinnegare le sue radici.

Al centro di questa visione c’è Alessandro Enriquez, stilista noto per le sue fantasie giocose e coloratissime, qui al debutto nell’Interior design. Il risultato è un racconto autobiografico tradotto in spazi pieni di vita e di dettagli affettuosi. « Siamo sopraffatti dagli stereotipi. Per questo progetto ho attinto direttamente dalla mia storia personale », racconta a Living Corriere. Il motivo a scacchiera rossa e bianca della piscina, per esempio, è un omaggio al pavimento della cucina di sua nonna: un gesto semplice, ma potente, che trasforma un ricordo familiare in firma stilistica.

Un vecchio frantoio diventa teatro di luce
Braccialieri nasce da un’idea dei fratelli Tonio e Peppe Cancemi, che hanno scelto di restituire vita a un antico frantoio ottocentesco incastonato in un uliveto secolare. Un edificio dal forte valore identitario, in una terra rossa che profuma di agrumi e mito, dove ogni tramonto sembra dipingere il cielo di arancione e porpora. Insieme alle loro famiglie hanno trasformato questo sogno in un luogo accogliente che unisce ospitalità autentica, natura e design.

Enriquez, omaggiando la memoria del luogo, ha mantenuto pavimenti in scaglietta siciliana, soffitti in incannucciato, pietra locale a vista, ma ha impresso la sua cifra pop: carte da parati che esplodono di gerani e limoni, cementine artigianali fatte a mano da un artigiano ragusano, tessuti variopinti realizzati ad hoc. Il risultato è un’armonia di contrasti: si assiste all’incontro tra la tradizione siciliana e una contemporaneità raccontata attraverso filtri psichedelici; qui, il gusto eccentrico è sempre bilanciato da una profonda coerenza narrativa, le frequenze del cuore si allineano con quelle vibranti dei colori, accostati da Alessandro con un’energia creativa così potente da commuovere la scrivente.

Nella struttura vi sono pezzi d’arredo su misura che si affiancano a delicati mobili vintage, scovati nei mercatini di tutta Italia, accanto a icone firmate da Cassina, Vispring, Cappellini, Lago, Tom Dixon. Tutto concorre a definire un linguaggio estetico colto, ludico e accogliente.

Tra suite, ville e ulivi: la nuova Sicilia dell’ospitalità
Chi soggiorna in questo luogo magico, ha la possibilità di scegliere tra tre suite all’interno della casa padronale, una delle quali con piscina privata, e sei eco ville annidate tra i 2.200 ulivi della tenuta. Le suite raccontano tre storie diverse ma legate da un filo conduttore: Amare, luminosa e romantica, ospita un pianoforte verde mela e pareti decorate da carte da parati disegnate da Enriquez per Jannelli&Volpi; Tangerine, elegante e discreta, gioca con sfumature terrose e linee morbide; Geranium, intima e raccolta, è un rifugio botanico dove il rosa del cotto antico si fonde ai fiori stilizzati sui muri.

Le sei eco ville, Domus Salvia, Rubinia, Flamma, Aurea, Solis e Viridis, sono racchiuse nel silenzio dell’uliveto e offrono una bellezza più discreta, essenziale, che lascia il passo alla natura circostante. Linee architettoniche pulite, cromie delicate e dettagli che rileggono l’iconografia contadina in chiave contemporanea, dai giradischi vintage ai servizi di ceramiche firmate da Enriquez.



La piscina: manifesto di gioia
Il cuore del boutique hotel Braccialieri è la piscina, con la sua scacchiera rossa e bianca che diventa simbolo dell’intero progetto: giocosa, poetica, affettuosa. Sul fondo campeggia una frase che sembra quasi un avvertimento gentile: «Don’t forget to love», perché per Alessandro Enriquez l’amore è così ed è sempre stato a colori.
Un’oasi dalla luce talmente calda che sembra non appartenere ai nostri tempi, circondata da ombrelloni e lettini rivestiti con incantevoli tessuti decorati da rossi gerani, distintivi del designer: il posto giusto per perdersi tra il verde oro degli ulivi, il blu intenso del cielo estivo siciliano e il ricordo della dolcezza generosa che solo una nonna, indaffarata a cucinare tra mattonelle rosse e bianche, può dispensare.

La cucina
Anche i sapori giocano la propria parte in questo teatro di sensazioni. A guidare la cucina è lo chef lucano Francesco Giura, con una formazione nelle grandi cucine stellate del Nord e una sensibilità particolare rivolta ai prodotti locali.
A pranzo si celebra la cucina siciliana più genuina, fatta di piatti schietti e autentici: maccheroncini con salsiccia, parmigiana di melanzane, caponata, serviti su tavole vestite di tovaglie all’uncinetto.

Dalla luce sgargiante del giorno si passa alle luci soffuse della sera e inizia un percorso fine dining, un tributo raffinato alla terra, agli ortaggi dell’orto Pizzuta e alle eccellenze dei piccoli produttori della zona, presentati con mano leggera e tecnica impeccabile. L’omaggio all’anima rurale del luogo trova espressione sia nel nome del resort, atto d’amore verso i braccianti che hanno dato forma a questa terra, che nel nome del ristorante: Dodici Zappe è un chiaro riferimento all’unità di misura simbolica del lavoro agricolo di un tempo: dodici colpi di zappa per dissodare un lembo di terra.
Braccialieri Café
Se il bar per il sud si configura come vero e proprio principio ispiratore di una più ampia cultura della convivialità, il bar di Braccialieri si rivela come un piccolo manifesto di leggerezza mediterranea. Le piastrelle marocchine color salmone rivestono un piccolo bancone, incorniciato da una carta da parati che rimanda alle vecchie pasticcerie siciliane. Un salotto en plein air dove sorseggiare un Margarita agrumato o un buon caffè, circondati da bianchi tavolini in ferro battutto, piastrelle zellige rosso fuoco e natura incontaminata



Accoglienza siciliana
Braccialieri è un piccolo gioiello del profondo sud, una serenata d’amore alla Sicilia, ai suoi profumi, alla sua calda luce, alla sua capacità di reinventarsi. È un luogo in cui il passato e il futuro si incontrano in un linguaggio colorato, fatto di geometrie, lavoro, lentezza e silenzi.

Tra mito e pop, estro umano e natura, l’autenticità si misura nella capacità di sorprendere senza mettere da parte l’anima del luogo. Una lezione che Enriquez ha imparato da bambino, camminando sul pavimento a scacchi di casa di sua nonna, e che oggi offre ai suoi ospiti con una frase semplice, scritta sul fondo della piscina con gli stessi colori di allora: “Don’t forget to love”.

